In una recente pronuncia della Cassazione (sentenza n. 4155/2023), si è ribadito un principio fondamentale in materia di sinistri stradali: l′abbagliamento del sole non può essere considerato caso fortuito e non giustifica la mancata adozione di precauzioni da parte del conducente. Il caso in questione coinvolgeva un conducente di un autocarro che, ignorando il limite di velocità in un contesto urbano con attraversamento pedonale e con visibilità ridotta a causa dell′abbagliamento solare, finiva per tamponare un autobus, causando lesioni al conducente e a una passeggera a bordo. Nel procedimento penale che ne seguiva, la difesa contestava la qualificazione del reato come lesioni stradali gravi ai sensi dell′art. 590 bis c.p., sostenendo che sarebbe stato più appropriato classificarlo come lesioni colpose di cui all′art. 590 c.p. La Cassazione ha respinto tale contestazione, sottolineando che l′abbagliamento solare non può essere considerato caso fortuito, ma piuttosto un fenomeno naturale prevedibile. Pertanto, il conducente avrebbe dovuto adeguare la sua velocità alle condizioni del momento, procedendo con cautela o addirittura fermandosi per evitare incidenti. Questa sentenza conferma la giurisprudenza consolidata che l′abbagliamento del sole non è una scusa valida per giustificare comportamenti negligenti alla guida. La responsabilità penale del conducente resta quindi invariata, richiamando tutti alla massima prudenza quando le condizioni meteorologiche potrebbero rappresentare un rischio sulla strada. #SicurezzaStradale #ResponsabilitàPenale #SentenzaCassazione